CARD. ZENON GROCHOLEWSKI |
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Premio Internazionale Bonifacio VIII Da Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Diacono di San Nicola in Carcere. È membro: * delle Congregazioni: per la Dottrina della Fede; per i Vescovi; per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; per l'Evangelizzazione dei Popoli; * del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; * del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; * del Consiglio Speciale per l'Oceania del Sinodo dei Vescovi. DISCORSO: L’ACCADEMIA BONIFACIANA AL SERVIZIO DEL BENE DELL’UMANITÀ Discorso in occasione del conferimento del Premio Internazionale “Bonifacio VIII” 2005, Anagni 18 marzo 2005 Eccellenza, Signor Sindaco, Presidente e Membri dell’Accademia Bonifaciana, Dottor Marino della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Reverendi Sacerdoti, Signore e Signori, 1. - A nome di tutti i premiati vorrei soprattutto dire che ci sentiamo davvero onorati per il conferimento alle nostre persone del prestigioso Premio Internazionale “Bonifacio VIII”, ideato dall’Accademia Bonifaciana di questa incantevole Città di Anagni, ricca di storia e di arte nonché dotata di un fascino del tutto particolare. Esprimiamo, quindi, viva riconoscenza per questo gesto di benevolenza ed amicizia. Rivolgiamo la nostra gratitudine a quanti hanno promosso e sostenuto questa iniziativa: al Presidente dell’Accademia, Cavaliere Dottore Sante De Angelis, al Consiglio Direttivo dell’Accademia, al Comitato Scientifico del Premio, presieduto da Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Lorenzo Loppa, al Direttore Artistico, dottor Michele Marino, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, come pure a tutti gli Enti patrocinatori. Ci è gradita l’occasione anche per manifestare l’apprezzamento e sincere congratulazioni all’Autore della pregevole opera scultorea, il Maestro Egidio Ambrosetti. Sempre a nome di tutti i premiati, ringrazio sentitamente pure per l’organizzazione di questa distinta celebrazione odierna. Ci sentiamo onorati dalla presenza di tante prestigiose persone. A tutti va il nostro cordiale grazie. Personalmente poi è una vera gioia per me vedere qui il Coro del Pontificio Istituto di Musica Sacra, con il quale sono unito con vincoli del tutto particolari. 2.- In questa piacevole circostanza vorrei rilevare un aspetto che mi fa grande piacere: il conferimento della onorificenza ad un Cardinale e ad altre persone che rappresentano i valori cristiani della vita e della carità, oltre che ad eminenti personaggi della cultura e dell’ordine sociale e politico, sta a significare che l’Accademia Bonifaciana, conformemente alla sua ispirazione storica, attribuisce una spiccata importanza al settore spirituale e morale della vita e della cultura. Per questo motivo desidero esprimere vivi rallegramenti. Si tratta, infatti, di una cosa molto importante. Il vero progresso nella realtà odierna esige più di qualsiasi altra cosa proprio lo sviluppo della vita morale e dell’etica. Senza questo, il solo sviluppo della tecnica e della ricchezza materiale - come palesemente dimostrano i fatti - conduce a guerre sempre più orribili, alle ingiustizie più dolorose, alle oppressioni più raffinate. Proprio i mezzi economici e le moderne conquiste della scienza e della tecnica hanno permesso di compiere i crimini più orrendi. Lo sviluppo della tecnica, per poter realmente servire agli uomini, esige un proporzionato sviluppo della vita morale. “Il senso essenziale... [del] dominio dell’uomo sul mondo visibile, a lui assegnato come compito dallo stesso Creatore, - osserva Giovanni Paolo II - consiste nella priorità dell’etica sulla tecnica, nel primato della persona sulle cose, nella superiorità dello spirito sulla materia” (Enciclica Redemptor hominis, n. 16). Altrimenti lo sviluppo della tecnica si rivolge contro l’uomo, non rende la nostra vita più umana, non migliora i rapporti fra le persone, riduce spesso gli uomini ad essere schiavi delle cose, dei sistemi economici, della produzione, degrada la soggettività della persona umana e disgrega la società. Guai se l’unità dell’Europa dovesse fondarsi soltanto sull’economia e sulla tecnica e non coinvolgesse in modo sostanziale anche i valori più alti che formano le sue radici, nonché il rispetto della dignità della persona umana e la vera solidarietà. Di qui il mio sincero apprezzamento del fatto che l’Accademia Bonifaciana - conferendoci la onorificenza - ha dimostrato sensibilità ai valori etici e spirituali della convivenza umana. Infatti, io ad esempio non sono esperto nella tecnica né nella economia o in altra materia di questo genere, ma il mio più grande desiderio e l’unico intento del mio operato è quello di contribuire al progresso spirituale dell’umanità, avendo presente lo stupendo insegnamento di Cristo. 3. - Il Dottor Sante De Angelis, Presidente dell’Accademia, comunicandomi la notizia del conferimento del Premio, fra l’altro ha scritto una cosa molto significativa, e cioè che l’Accademia “ha ideato questo Premio, unico nel suo genere, perché tiene in considerazione la perdonanza bonifaciana e l’attuale periodo che stiamo vivendo, dove la Pace in alcuni punti del mondo è ancora un’utopia ... Per questo ci sentiamo di dare rilievo e valore ad una cultura che sia sempre rivolta alla Pace”. Questa osservazione conferma fortemente quanto ho appena sottolineato. Infatti, la pace presuppone un notevole sviluppo spirituale dell’umanità. Essa, prima di poter determinare le relazioni internazionali, deve essere costruita nel cuore degli uomini. La pace non è possibile senza perdono, senza rispetto della dignità di ogni persona umana e dei suoi diritti, e senza che ogni nazione e ciascun uomo, soprattutto se è direttamente responsabile per la vita politica o sociale, faccia l’esame di coscienza per quanto sia colpevole, direttamente o indirettamente, nel processo di generare le guerre o il terrorismo. Comunque, anche in questa prospettiva i miei occhi guardano Cristo, che è venuto “per dirigere i nostri passi sulla via della pace” (Lc 1,79), e ha detto: “Beati gli operatori della pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9). Mi piace evidenziare che nella menzionata comunicazione è stato fatto un collegamento fra “la perdonanza bonifaciana” di sette secoli fa e Giovanni Paolo II che ai nostri tempi si presenta “artefice e araldo della pace nel mondo”, pure egli premiato da codesta Accademia. 4.- Dopo aver espresso i nostri più sinceri sentimenti di gratitudine e di apprezzamento, vorrei ora, concludendo, formulare i più fervidi auguri - all’Accademia Bonifaciana, al suo Presidente e ai suoi Membri, nonché a tutte le forze operative della città di Anagni - perché possano contribuire e sperimentare il vero progresso integrale della cittadinanza; il progresso cioè sia nell’aspetto della prosperità materiale e della soluzione delle questioni sociali, sia nella prospettiva della vita culturale e di contributo scientifico, e non in minor grado, nel campo della vita etica e morale. Siano fruttuosi i vostri sforzi nel costruire una solida civiltà della Pace. Il Signore Vi benedica! Zenon Card. Grocholewski
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IL NOSTRO DON GAUDIOSO MERCURI COMPIE 5 ANNI DI SACERDOZIO! L’AUGURIO DELL’ACCADEMIA BONIFACIANA |
Carissimo don Gaudioso Mercuri, a nome dell’Accademia Bonifaciana e mio personale, esprimo gli auguri più sentiti per questo 5° anniversario della Sua ordinazione sacerdotale. Una tappa importante ma pur sempre intermedia per quanto potrà ancora fare ancora a lungo del bene alla Sua comunità e alla nostra Istituzione. Voglio che Lei sappia che ha toccato il cuore e le coscienze non solo delle Sue belle e ridenti parrocchie e del Centro Diocesano Vocazioni della Sua diocesi, ma anche di tutti gli amici ed accademici che in qualche modo hanno avuto occasione di parlare con Lei. |
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L'Accademia Bonifaciana, ha sede presso il palazzo di Bonifacio VIII di Anagni, da tre secoli custodito dalle Suore Cistercensi della Carità, venne edificato nel XII secolo e in origine appartenne alla famiglia dei Conti. Fu abitato da Papa Gregorio IX (Ugolino Conti) che il primo settembre 1230 vi ospitò Federico II... Leggi articolo
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